celibato - chiesa di Cristo Latina

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CELIBATO
   Vi ricordo la Volontà di Dio sull'argomento in questione che dice: "Perciò l'uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà alla sua moglie e i due saranno una stessa carne" (Genesi 2:24). E ancora: "Ogni uomo abbia la propria moglie e ogni donna il proprio marito.  Il marito renda alla moglie  quel che le è dovuto; e lo stesso faccia la moglie verso il marito. La moglie non ha potestà sul proprio corpo,  ma il marito; e nello stesso modo il marito non ha potestà sul proprio corpo, ma la moglie. Non vi private l'un dell'altro, se non di comun consenso"  (1 Corinzi 7:2-5).

   Ancora una volta è necessario ribadire che la Volontà di Dio sul matrimonio  è trasparente in modo ineccepibile e senza riguardi personali. Chi  vuole può dunque sposarsi, ed è, almeno in questo, in armonia col Signore. Il cardinale Castillo Lara, esperto di diritto canonico, intervistato  sul problema in questione ha esplicitamente dichiarato che "la legge del celibato è stata stabilita nel Concilio Lateranense I dell'anno  1123". È una legge che è stata stabilita 12 secoli dopo quella del Vangelo; notatelo amici! Come si può aggiungere una legge a Quella che Dio ha già dato se proprio il Signore dice che la "Sua Parola permane in eterno?", se dice che "non si deve  togliere  e aggiungere alle cose scritte", se dice che "chi va oltre la dottrina di Cristo non ha il Padre, non ha il Figliolo e non è neanche degno di essere salutato"?

   E ancora una volta, sfogliando i giornali, appuriamo che il cattolicesimo preferisce sottoporsi alla legge del Concilio Lateranense del 1123 e non alla Legge del Signore scritta in modo semplice e comprensibile nel Vangelo. Pertanto il Sinodo sta tuonando anatemi contro il matrimonio dei preti da una parte e sta accogliendo preti (ex pastori protestanti) dall'altra! Da qualche stralcio di giornale quotidiano, di qualche tempo fa, leggo infatti almeno tre note riguardo al celibato espresse dal Sinodo stesso e dal Papa in prima persona:

a) Una prima nota del tribunale cattolico dice: "Preti, osservate la castità o commetterete sacrilegio!".         
b) Una seconda nota e del tutto diversa viene riportata dallo stesso giornale e sulla medesima pagina; leggo che, in Indonesia, Wojtyla ha già concesso una deroga, i sacerdoti potranno fare vita di coppia. Il papa ha promesso ai vescovi indonesiani di considerare caso per caso la possibilità  di ordinare sacerdoti degli uomini sposati. La notizia è stata data dall'agenzia di stampa "Asia News", dei missionari del Pime, che ha riportato le dichiarazioni del vescovo Hardjasoemarta.
c) Un'altra nota pronunciata dal Sinodo e titolata dallo stesso giornale "La Repubblica" (di venerdì 19 ottobre), riguarda la situazione di 50  pastori episcopaliani passati al cattolicesimo e ordinati sacerdoti, ai quali è stato concesso, con un "provvedimento pastorale" che "conservino alcuni elementi della loro eredità". Tra questi elementi ereditari c'è anche il loro matrimonio. Pertanto questi sacerdoti, ora cattolici, possono continuare a tenersi la propria moglie!
d) Un'altra nota dice che nei pochissimi casi in cui la Santa Sede  ha concesso l'ordine sacerdotale a degli uomini sposati (vedi i brasiliani consacrati da Wojtyla), è stabilita questa condizione: "La moglie del prete lasci letto e tetto"!  Grosse contraddizioni, quindi, anche fra loro medesimi! Ma andiamo a fare delle riflessioni su queste considerazioni del gran Sinodo!
* Una nota del Sinodo  riguarda, dunque,  il caso di persone sposate che ricevono l'ordine sacerdotale (cose queste che non avvengono in Italia ma all'estero). Secondo questo tribunale ecclesiastico quando un uomo sposato, riceve l'ordine sacerdotale deve: 1º- mandare via sua moglie. Essa non deve più vivere sotto lo stesso tetto, né  più dormire sopra lo stesso letto! 2º- Il cardinale Christian Tumi del Camerun ha spiegato che nel caso di quei due uomini brasiliani sposati  e diventati preti con il permesso di  papa Wojtyla, il matrimonio non è stato annullato, esso rimane valido, è solamente "sospeso", e i coniugi hanno accettato liberamente tale sospensione! In tal modo - continua il quotidiano - il prete HA L'APPARENZA e il COMPORTAMENTO da celibe! Certo, al cattolicesimo interessa L'APPARENZA  e il COMPORTAMENTO esteriore, poi se nella realtà i due continuano a vedersi sotto un altro tetto (magari di qualche hotel di lusso) e sopra un altro letto, per il Sinodo questo non ha importanza basta salvare la faccia  della Chiesa romana! E pensare che Dio ha ordinato a tutti gli uomini di sposarsi proprio per non peccare di fornicazione!
FACCIAMO DELLE OSSERVAZIONI BIBLICHE ALLA DECISIONE SINODALE:
* Se Gesù ha detto che non è lecito mandare via la moglie per nessuna  ragione, fuorché per tradimento, come mai  il Sinodo ha apertamente ed esplicitamente ordinato a dei preti sposati, di paesi lontani, di mandare via la propria moglie? Riflettiamo su queste contraddizioni assurde pronunciate dal Sinodo, da questo tribunale  ecclesiastico che sta prendendo (e ha sempre preso) decisioni dannose soprattutto per la vostra anima.
* Altra affermazione del Sinodo è che il matrimonio di quei preti già sposati non è stato "annullato", esso rimane valido, è solo "sospeso"!!! Ma cosa significa questo giro di parole?!  Allora quei coniugi, che non vivranno più sotto lo stesso tetto saranno sempre marito e moglie e potranno consumare il diritto matrimoniale  in altre sedi! L'unico scompenso è che dovranno andare su un letto che non è il loro "talamo nuziale", come lo definisce la Scrittura nella lettera agli Ebrei! Queste sono cose che potevano appartenere al mondo del passato, al Medio Evo! Mi riesce impossibile credere che in un mondo come quello di oggi queste persone riescano ancora ad abbindolare il prossimo con le loro contraddizioni, con le loro false dottrine, mediante la loro arte del macchinare a  proprio piacimento la Volontà di Dio!  Si parla perfino di matrimonio  "sospeso"; che significa questo?  Che forse esso può riprendere il suo corso regolare una volta che il sacerdote è andato in pensione? Lascio sempre a voi ogni dovuta e logica e biblica conclusione alle teorie dei teologi e capi spirituali.
a) L'altra nota del Sinodo è stata pronunciata nei riguardi dei pastori anglicani, sposati regolarmente, e passati ora alla Chiesa cattolica.  Mentre nel primo caso (dei brasiliani sposati e consacrati ì sacerdoti) il Sinodo ha dichiarato che debbono  accettare la vita celibataria e..lasciare moglie e figli;  nel secondo caso, quello dei pastori episcopaliani passati nelle fila del cattolicesimo a fare i sacerdoti, il trattamento è completamente diverso.  Questa dichiarazione (già riportata poco fa) non è mia e non è nuova. Difatti è la stessa fatta nel giugno 1980 e resa nota tramite "l'Osservatore Romano", organo ufficiale d'informazione della Chiesa cattolica. La dichiarazione  afferma che, su richiesta dei vescovi degli Stati Uniti, la Santa Sede  HA CONCESSO con un "provvedimento pastorale", che alcuni membri del clero della Chiesa episcopale "CONSERVINO ALCUNI ELEMENTI DELLA LORO EREDITà! Tra questi elementi ereditari c'è anche il MATRIMONIO DEI PRETI  (già pastori episcopali).
La Santa Sede ammette che, nei riguardi di quei 50 pastori-preti, è stata fatta un'eccezione alla norma del celibato! Così,  la Chiesa cattolica divide in tre settori l'argomento del celibato: 1) Da un lato ci sono preti che non possono sposarsi; 2) Dall'altro ci sono uomini sposati che sono stati ordinati preti ma devono cacciare la moglie e i figli da casa, altrimenti non possono esercitare la loro missione sacerdotale! Il loro matrimonio, però, non è annullato, esso rimane valido, è, praticamente, solo sospeso! Pertanto devono continuare a vivere da finti celibi! 3) Poi c'è anche un'altra teoria dove la Chiesa romana scende al compromesso più assurdo e sfacciato e pur di accaparrarsi quei pastori episcopaliani, pur di rinforzare le proprie diocesi indebolite e pur di far diminuire le sette, che possono dare sempre dei fastidi, il GRAN SINODO concede la libertà di tenersi la moglie a tutti quelli che rientrano dal protestantesimo, anche se diventano preti! Non ci sono parole per condannare un simile atteggiamento della Chiesa romana! Sotto i vostri occhi, davanti al vostro naso, dentro i vostri orecchi stanno accadendo cose assurde come queste! Sono realtà di oggi, attuali, fresche come le rose di maggio! È  sufficiente sfogliare i giornali, leggere queste notizie e accorgersi che, religiosamente parlando, gli amici cattolici, sono guidati da guide cieche che hanno scambiato la religione come una guerra tra nazioni dove la strategia può cambiare da un momento all'altro, da una circostanza all'altra, da una situazione ad un'altra, da un nemico all'altro! Il Sinodo attua dei riguardi personali:
a) ad alcuni concede dei favori completi perché provengono dal nemico (nel caso in questione si tratta degli episcopaliani tornati all'ovile del cattolicesimo);  
b) ad altri concede mezzi favori, cioè possono essere sposati, il loro matrimonio resta valido ma non devono vivere sotto lo stesso tetto e non devono dormire sopra lo stesso letto;  
c) ad altri ancora, che sono cattolici e preti da sempre, niente favori, bisogna rispettare la legge del celibato, stabilita dal Concilio Lateranense  nel 1123!
Ebbene amici, quando nelle aule dei nostri tribunali (che rappresentano la Giustizia), vediamo scritto che "La Legge è uguale per tutti",  bene forse non è proprio così, neanche in religione! Forse vale nella vita comune questo slogan, ma di certo non è cosi per quanto concerne il cattolicesimo! Per questa religione, seguita dalla maggioranza della gente, la legge è diversa a seconda delle circostanze, delle situazioni, delle persone e della loro provenienza etnica e religiosa!  Possiamo facilmente arguire quali possono essere le affermazioni del Sinodo riguardo a queste pecorelle tornate all'ovile: "Se sono tornati - argomenterà - è meglio concedere loro ciò che avevano, altrimenti se ne torneranno da dove sono venuti!". È veramente puerile e ipocrita tutto ciò! Anche i fanciulli davanti al tribunale di Dio, condanneranno l'atteggiamento, la presunzione e la posizione ambigua e ipocrita dei membri del Sinodo attuale ma anche  di tutti quelli del passato!
Essi VOLUTAMENTE IGNORANO che Dio non ha riguardi personali. Per Lui tutti sono uguali: maschi e femmine, schiavi e liberi, belli e  brutti, ricchi e poveri. Tutti hanno gli stessi diritti e gli stessi doveri!
Per il Sinodo invece non è così: ci sono i ricchi che vanno trattati da ricchi; i poveri da poveri; i preti da preti, i religiosi di altre sette che tornano all'ovile, da pecorelle smarrite da accogliere anche a costo di stracciare una legge ferrea come quella del celibato! Questo è il dio della disuguaglianza, che sta dalla parte del potere, del compromesso, degli accomodamenti, il dio che calpesta una sua stessa dottrina pur di battere la concorrenza! Questo è un dio assurdo, un dio di morte! Comunque è il dio che, nel cattolicesimo, ci hanno sempre fatto conoscere! l'Iddio vero, invece, è quello che avverte con serietà, molta serietà: "Lasciateli, sono ciechi guide di ciechi; or se un cieco guida un  altro cieco ambedue cadranno nella fossa". Questo è il vero Dio che amorevolmente ci avverte del pericolo e insistendo dice: "Invano mi rendono il loro culto insegnando dottrine che sono precetti di uomini". Come potete ben vedere l'Iddio vero non è un pupazzo, non scende a compromessi, non dice che tutto gli va bene; Egli ha parlato  una volta ed ora non lo farà più fino al giorno del giudizio! Stolti noi se saremo infedeli alla Sua Legge data "una volta per  sempre"!


 
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